SPI-CGIL Lega 12 - Nichelino Vinovo Candiolo
REALTÀ DELLE PERSONE ANZIANE
QUALE TUTELA SOCIALE e SANITARIA?
La popolazione residente a Nichelino – Vinovo – Candiolo (dati Tuttitalia.it – 2020):
Nichelino 46.957 persone (di cui 48,3% uomini e 51,7% donne). Con età pari o superiore a 65 anni sono 11.808 (il 25,1% - 5.257 uomini e 6.551 donne), di cui vedovi/e 3.112 e divorziati/e 363 (tot.: 3.475 - il 29,4%).
Vinovo 15.102 persone (di cui 48,8% uomini e 51,2% donne). Con età pari o superiore a 65 anni sono 3.619 (il 24% - 1.641 uomini e 1.979 donne), di cui vedovi/e 893 e divorziati/e 129 (tot.: 1.022 – il 28,2%).
Candiolo 5.645 persone (di cui 49,6% uomini e 50,4% donne). Con età pari o superiore a 65 anni sono 1.257 (il 22,3% - 615 uomini e 642 donne), di cui vedovi/e 315 e divorziati/e 32 (tot.: 347 – il 27,6%).
Questi dati devono far riflettere chiunque e ancor più oggi, in fase di drammatica diffusione del Covid 19, che ha messo in evidenza l’interdipendenza dei rapporti e le forti diseguaglianze e fragilità, marginalità e solitudine, mortalità, specie delle persone anziane di cui una parte considerevole nelle strutture RSA.
Occorre ripensare un nuovo modello di sviluppo e politiche territoriali che diano speranza e pari dignità a chiunque, favorire soluzioni ai problemi sociali e sanitari delle persone, con particolare attenzione a quelle anziane e/o non autosufficienti, all’accesso informato e sollecito ai servizi, al monitoraggio delle condizioni di vita.
E’ prioritario:
- Rinforzare la sanità territoriale, potenziando e migliorando il funzionamento delle strutture locali (case della salute, centri di residenzialità diurna, …) incrementando le risorse loro destinate e ampliandone il personale operante e le strumentazioni.
- Incrementare i servizi domiciliari sociali e sanitari di assistenza e cura, alternativi, ogni qualvolta possibile, all’ospedalizzazione o alla residenzialità in struttura.
- Ripensare ai modelli di RSA che devono avere un ruolo non di custodia ma di cura degli ospiti e del loro benessere, preservandone l’abilità psicomotoria e le relazioni interpersonali.
- Vanno monitorate le condizioni di “marginalità” e, tra esse, quelle di “solitudine”, nell’intreccio con le rispettive reali condizioni reddituali e le reti relazionali familiari e sociali, predisponendo conseguentemente piani specifici di tutela.
- Predisporre iniziative di prevenzione, invecchiamento attivo, inclusione sociale sia per ridurre le patologie, sia per salvaguardare la “risorsa anziani”.