La perequazione è lo strumento che tutela la pensione. Se viene manomesso questa si svaluta e perde il suo potere d’acquisto.
Dal 1° gennaio 2023, l’Inps ha provveduto ad attribuire la rivalutazione solo delle pensioni per le prestazioni assistenziali minime, nella misura del 100% del tasso Istat pari a 7,3% e a tutti i pensionati con la rata di pensione per un importo inferiore a euro 2.101,52 lordo (4 volte il trattamento minimo).
Per tutti gli altri pensionati, nel prossimo mese di marzo, l’Inps provvederà ad attribuire la perequazione come modificata dalla Legge di Bilancio del Governo Meloni in base all’importo annuale di pagamento.
Rivalutazione delle pensioni per il 2023 e il 2024
Fino al minimo Inps rivalutazione ordinaria 7,3% per tutti i pensionati
Rivalutazione “una tantum”
1,18% a pensionati con età fino a 75 anni
6,4% a pensionati con età pari o superiore a 75 anni
Pensioni Inps superiori al minimo
classe importo di pensione
Fino a 4 volte il lordo del minimo Inps | 100% tasso Istat previsto dal Decreto 184 del 9/11/2022 del 7,3% |
Oltre 5 fino a 6 volte il lordo del minimo Inps | 53% tasso Istat |
Oltre 6 fino a 8 volte il lordo del minimo Inps | 47% tasso Istat |
Oltre 8 fino a 10 volte il lordo del minimo Inps | 37% tasso Istat |
Oltre 10 volte il lordo del minimo Inps | 32% tasso Istat |
Lo SPI CGIL ha aperto una vertenza nei confronti del Governo Meloni che taglia la rivalutazione delle pensioni e prevede condono e flat tax accrescendo la disuguaglianza sociale e territoriale.
Ti invitiamo a recarti presso le nostre sedi dov’è possibile controllare e verificare la pensione e la relativa rivalutazione.