Articolo di Carla Pagani tratto da "LIBERETÀ APRILE 2021"
L’Inps da tempo non invia più la documentazione cartacea ai suoi sedici milioni di utenti, ma soltanto un quarto di questi utilizza i servizi informatici del sito internet per verificare la propria posizione pensionistica. Dal 1° ottobre l’adozione dello Spid rischia di complicare ancora di più una situazione già critica. Ecco il motivo per cui Spi, Fnp e Uilp chiedono a gran voce da mesi la soluzione del problema.
Le complicanze dell’ente. I pensionati che non hanno un computer o non sanno usarlo, non hanno una connessione internet o non riescono a ottenere il Pin dell’Inps o lo Spid (che lo sostituirà definitivamente a partire da ottobre) non possono accedere alle proprie informazioni pensionistiche. Fino a sei anni fa l’Inps inviava a casa le comunicazioni cartacee. Da quando il servizio è stato eliminato, l’Ente ha risparmiato una cifra stimata tra i cinquanta e i cento milioni di euro. Nel frattempo, si è dotato di sistemi digitali avanzati. Peccato però che da questo processo di innovazione sia rimasta fuori una fetta enorme di popolazione, quella degli anziani. Si chiama digital divide, ovvero il divario tecnologico tra chi sa usare i nuovi sistemi e può beneficiare delle comodità delle tecnologie, e chi, invece, non ha accesso né agli strumenti tecnologici né alle conoscenze per poterli impiegare adeguatamente.
Difficoltà ulteriori. L’introduzione dello Spid è destinata a complicare ulteriormente la situazione. Se lo Spid è certamente un sistema di identificazione più sicuro del Pin, è anche molto più complesso da ottenere e da utilizzare, perché presuppone la disponibilità di un indirizzo di posta elettronica e di un telefono cellulare di esclusivo utilizzo del pensionato. Tutto ciò ha già aperto una partita di dimensioni e complessità forse senza precedenti. Per questo i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil stanno conducendo da mesi una battaglia per chiedere all'Inps interventi immediati e tra febbraio e marzo hanno chiesto, e ottenuto, diversi incontri con l’ente previdenziale. Molto c’è ancora da fare, ma servono soluzioni in tempi rapidi.
Le supplenze del sindacato. Fino alla fine dell’anno i sindacati dei pensionati possono scaricare, su richiesta degli interessati, sia l’ObisM (il documento annuale riepilogativo) sia la Certificazione unica per compilare il 730. Ma la convenzione tra sindacati e Inps scadrà a dicembre. Tra le prime richieste avanzate c'è il rinnovo della convenzione e la possibilità di scaricare anche i cedolini mensili delle pensioni. Ma è evidente che anche se la convenzione venisse rinnovata, resterebbero fuori tanti cittadini che non sono iscritti al sindacato o che non si rivolgono alle sue strutture. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil si stanno battendo anche per loro, e chiedono all’lnps soluzioni per consentire a tutti i pensionati di accedere facilmente ai dati personali. Una strada percorribile potrebbe essere l’istituzione presso gli ottomila Comuni di uno sportello al quale il pensionato possa rivolgersi per richiedere i documenti.
Servono misure adeguate. «L’Inps ovviamente non intende ripristinare il sistema dell’invio per posta delle comunicazioni "spiega Raffaele Atti, responsabile del dipartimento previdenza dello Spi Cgil". E non si può nemmeno pensare che a fare le veci dell’ente previdenziale siano i Caf o i patronati, perché non si può chiedere ai pensionati di pagare un servizio che spetterebbe loro di diritto e dovrebbe essere erogato gratuitamente dall’ente previdenziale». Va chiarito, comunque, che le organizzazioni dei pensionati non sono ostili ai processi di innovazione digitale, ma rilevano che l’esclusione digitale della popolazione più fragile e di età più avanzata, «è una realtà già oggi, che rischia di aggravarsi ulteriormente domani. Servono quindi misure mirate, indifferibili ed efficaci», si legge in uno dei comunicati diramati in questi mesi.
La sfida dell'innovazione. Non si vogliono ostacolare i processi di innovazione tecnologica. Tutt’altro. La sfida anzi è quella di investire, grazie alle risorse del Next Generation Ue che presto saranno a disposizione del nostro paese, su un vasto progetto di alfabetizzazione digitale. «Nel dopoguerra una trasmissione televisiva storica come "Non è mai troppo tardi" ebbe un ruolo fondamentale nell’alfabetizzare milioni di persone che non sapevano né leggere né scrivere. Oggi si può pensare a qualcosa di analogo, tenendo conto ovviamente dei tempi mutati» . E in questa partita il sindacato dei pensionati intende avere un ruolo cruciale. Per questo motivo ha già posto una questione pregiudiziale: il sito intemet dell’Inps deve essere rapidamente ristrutturato puntando alla sua radicale semplificazione. ll portale dell’Ente previdenziale è troppo complesso. La difficoltà di accedere alle informazioni è un problema democratico. Anzi, è il primo problema da risolvere. E il superamento del divario digitale passa anche da qui.
Il persistere del divario digitale e la difficoltà di accedere ai dati sollevano problemi di democrazia e bisogna intervenire al più presto per risolverli.