MA CHE CLIMA È? I nonni con Greta.
di Vincenzo Balzani
Per combattere il riscaldamento terrestre servono energie alternative ai combustibili fossili. Ma anche un nuovo modello di sviluppo basato
sul risparmio e sul riciclo. Ne hanno discusso i pensionati all'assemblea delle leghe dell'Emilia Romagna.
A sopra:
Vintenzo Balzani all'assemblea delle leghe Spi dell'Emilia Romagna durante la lezione sui cambiamenti climatici di cui pubblichiamo uno stralcio
Sostenibilità è una parola di moda e vuol dire poter continuare a vivere su questo pianeta. Per vivere sulla Terra servono le risorse che, tranne la luce del Sole, si ottengono dalla Terra stessa. Ma siccome questa ha dimensioni finite, anche le risorse sono limitate. La crescita quindi, non può essere illimitata.
Oggi nel mondo si consumano ogni secondo, 250 tonnellate di carbone, mille barili di petrolio, 105 .O00 metri cubi di gas, ma quanto potremo andare avanti? I combustibili fossili sono in
via di esaurimento perché non sono rinnovabilie quando vengono bruciati producono CO2, causa d iquell'flfetto serra che fa alzare le temperature e provoca i cambiamenti climatici. La strada quindi è quella di abbandonare i cornbustibili fossili e sostituirli con le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico). Esistono però dei limiti anche nel caso delle energie rinnovabili, dal momento che costruire le batterie per il fotovoltaico o le pale eoliche richiede l'uso di certi materiali (ad esempio litio, cobalto) che sono rari e si trovano in poche parti della Terra.
È necessario perciò passare da un'economia lineare a un'economia circolare basata sulla riduzione dei consumi, sul risparmio, sul riciclo e sul riuso. Per ottenere questo, bisogna agire sulle cose, sulle apparecchiature, aurnentando la loro efficienza energetica, ma occorre anche agire sulle persone, alimentando una cultura della sobrietà e della sufficienza.
Accanto alla sostenibilità ambientale, però, non può mancare la sostenibilità sociale. Che vuol dire ridurre al massimo le disuguaglianze
presenti tra i vari paesi e all'interno di essi e quindi redistribuire la ricchezza concentrata nelle mani di pochi.
Perché al diminuire delle disuguaglianze sociali corrisponde anche una diminuzione degli indici di malessere.
La Cgil ha organizzato centinaia di assemblee per sostenere la battaglia degli studenti contro i cambiamenti climatici
VENERDÌ PER Il FUTURO VOGLIO ESSERCI ANCHE IO
Potito Ruggiero, il dodicenne di Stornarella [Foggia] alla festa di LiberEtà di Trani, mentre riceve un premio da Landini e Pedretti. Potito è il nostro più giovane abbonato
Seduto su un marciapiede, da solo, con un cartello con su
scritto «i keep an eye on you» («Vi tengo d'occhio»). Ha fatto ilgim di tutte leTv l'immagine di Potito Ruggiero ,il dodicenne di Stornarelia, in provincia di Foggia, sceso in piazza in solitaria per manifestare contro i cambiamenti climatici. Così Potito ha deciso di portare il
suo contributo alla giornata del Friday for future del 27 settembre scorso mentre migliaia di ragazzi in tutta Italia manifestavano contro i cambiamenti climatici. «È il mimimo che possa fare, anche a dodici anni. La Terra è nostra madre e non si è mai visto un figlio che maltratta una madre fino a portarla alla morte», ha detto Potito.
il piccolo Potito è stato ospite della nostra festa a Trani dove LiberEtà gli ha regalato un barometro.