I NOSTRI DIRITTI
IN COLLABORAZIONE CON
Si chiama
It Wallet
e consentirà
di avere in formato
elettronico vari
documenti.
Ma per chi ha
poca dimestichezza
con la tecnologia
rischia di creare
nuove difficoltà
Il portafoglio
DIGITALE
È partito il 15 luglio scorso il primo test di It Wallet: il portafoglio
digitale che permetterà tramite l'app Io di avere a portata di smartphone tessera sanitaria e patente.
In questa prima fase saranno coinvolte circa un migliaio di persone: un campione rappresentativo della
popolazione selezionato per età, regione di provenienza e professione, che riceverà un avviso relativo
all'attivazione dello strumento sul proprio profilo. La platea sarà ampliata ulteriormente nelle prossime
settimane.
Si tratta del primo passo verso la digitalizzazione dei documenti, nell'ottica di
un'amministrazione pubblica più evoluta e al passo con i tempi. L'introduzione del portafoglio digitale,
in Italia, è a cura del dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri,
insieme all'Agid (Agenzia per l'Italia digitale).
Il progetto è finanziato con i fondi del Pnrr destinati
alla digitalizzazione (circa trecento milioni di euro). Una trasformazione importante che deve però essere
accompagnata da un'attenta informazione, specialmente rivolta a chi non ha dimestichezza con questi strumenti.
Cosa aspettarsi per il futuro. Gli ulteriori passaggi, secondo
quanto previsto dal governo, prevedono che a partire dal 2025 saranno contenuti nel portafoglio digitale i
cosiddetti "attributi verificabili", come gli estremi del passaporto, del certificato di nascita, della patente,
della tessera elettorale. Tra questo mese e il prossimo si passerà alla seconda fase, in cui l'It Wallet sarà
reso accessibile a un numero più ampio di persone che potranno richiedere gratuitamente patente, tessera sanitaria
e carta europea della disabilità sull'app Io, certificati con firma elettronica. Per la carta d'identità in formato
digitale, invece, ci sarà da attendere qualche mese in più.
A pieno regime, potremo acquistare, dal nostro smartphone, farmaci che richiedono la ricetta medica,
attivare una nuova sim per il cellulare, o accedere ai servizi della pubblica amministrazione senza muoverci
da casa e senza dover presentare i documenti di persona.
Spid e Cie non spariranno. It Wallet non sostituirà né lo Spid
né la carta d'identità elettronica (Cie), poiché l'accesso all'app lo, che ospiterà il portafoglio digitale,
richiederà l'uso di uno di questi sistemi di autenticazione a due livelli. Al momento. il governo non ha specificato
se, in futuro, i documenti digitali sostituiranno completamente quelli fisici, una volta che It Wallet sarà pienamente operativo.
Il portafoglio digitale rappresenta il primo passo verso il sistema europeo di identità digitale che, secondo i piani
della Commissione Ue, dal 2026 dovrà essere progressivamente disponibile nei paesi dell'Unione. Si tratta di uno
strumento per uniformare in tutta l'Ue le normative in materia di identificazione digitale.
Per ora questo servizio sarà disponibile soltanto attraverso l'app Io, ma in futuro dovrebbe diventare disponibile
anche su piattaforme di aziende private, che dovranno accreditarsi e, seguendo un percorso di qualifica e certificazione,
ne potranno sviluppare di nuovi per diversi scopi, come la partecipazione a bandi pubblici o la gestione di titoli professionali o di studio.
Nessun obbligo. Le stime prevedono che il portafoglio digitale interesserà una platea di quarantaquattro milioni di italiani: ossia tutti i cittadini maggiorenni, inclusi i tanti anziani che ancora non posseggono né la Cie né lo Spid. Una grande opportunità, ma che senza informazione, educazione e aggiornamento delle competenze digitali, specialmente degli anziani e di chi, per diverse ragioni, possiede scarse abilità informatiche, rischia di tradursi in un buco nell'acqua o in un ulteriore elemento di disparità.